C’era una volta… domani – Clic clic la fotografia (1978) Maria Giovanna Elmi.

Fino a pochi anni fa mancavano totalmente informazioni su questo programma. C'erano solo vaghi ricordi su questa trasmissioni, semplici congetture. Soprattutti molti ricordavano  che "clic clic, la simpatica canzoncina cantata dalla sempre graziosissima  Maria Giovanna Elmi fosse "la sigla del "dirigibile", chi ricordava la sigla fatta con immagini statiche ecc.
Eccola qua la sigla, con le animazioni di Sergio Minuti.



E due puntate intere





di TERESA BUONGIORNO 

Cinquemila bambini di tutte le parti d'Italia hanno contribuito alla realizzazione di C’era una volta domani (in onda il martedi e il mercoledi sulla Rete I), un programma che racconta in gioco sogni e speranze dell'ultima generazione sul tema "cosa farò da grande".
Un migliaio tra i cinquemila sono anche gli autori e gli interpreti delle 41 puntate.
L'obiettivo è puntato su mestieri e professioni.

Partecipano tutte le regioni d'Italia con le situazioni locali e le speranze giovani. L'idea di mobilitare i bambini per un programma destinato ai loro coetanei venne a Mara Bruno circa un anno fa. Alcuni numeri sperimentali furono realizzati con le scolaresche di Bologna e andarono in onda prima dell'estate. Fu allora che C'era una volta domani prese forma.
Tramite i provveditorati sono state raggiunte le quarte e le quinte elementari di tutte le regioni italiane, due scuole per ciascuna di esse.

I bambini hanno messo su carta idee, desideri, perplessità e riflessioni sul classico tema "cosa farò da grande". I temi, 2900 di quinta e 2400 di quarta, sono stati selezionati da una redazione affiancata dalla psicologa Angela Groppelli, docente di Psicologia dell'età scolare all'Università di Roma.
Per ogni scuola, tra tutte le sezioni di quarta e quinta che avevano partecipato, è stata scelta una classe, quella che aveva inviato i temi più vivaci, più interessanti, più fantasiosi o più documentati. A questo punto sono entrati in scena due professionisti: Alberto Manzi e Domenico Volpi

Manzi è il maestro di Non è mai troppo tardi e l'autore di Orzowei (dal suo romanzo è tratto il telefilm); insegna. si può dire da sempre, alla Scuola elementare Fratelli Bandiera di Roma. Ha appena ricevuto il premio del governo austriaco per il miglior romanzo per ragazzi, il suo "La luna nelle baracche ambientato in Ecuador e tradotto in tedesco.
Domenico Volpi. già direttore del Vittorioso, un glorioso periodico per ragazzi, è autore di romanzi per le nuove generazioni e di saggi per gli educatori: l'ultimo "La didattica del fumetto", offre agli insegnanti preziose indicazioni per l'uso del fumetto nella scuola.

Manzi e Volpi hanno dato forma di spettacolo ai lavori delle 41 classi prescelte. Ne sono usciti altrettanti canovacci per i conduttori di C'era una volta domani impegnati a dar vita con ognuna delle classi alle diverse puntate. 


I conduttori sono tre, Nicoletta Stefanini, Renato Miracco e Luca Vitali, ma vedremo soprattutto Luca, quello che sembra muoversi meglio nei panni di guidatore di improvvisazioni: il canovaccio gli serve come una pista di lancio per tutte le fantasie e i cambi di rotta suggeriti dai bambini, impegnati a raccontare se stessi sul video. 

Realizzato nelle diverse località, C'era una volta domani non ci mostra comunque le piazze e le strade di tutta Italia: la scenografia è fissa, disegnata da Carla Cerati, un ambiente marino o montano a seconda dei casi. 
Le ragioni di questa scelta sono soprattutto pratiche; registrare con le telecamere all'aperto mette alla mercé delle variazioni meteorologiche, basta un acquazzone che lo spettacolo va all'aria. Le diverse località dunque sono presenti attraverso foto e gigantografie, e soprattutto attraverso i loro giovanissimi rappresentanti. 

E sono presenti anche tutti i dialetti, settimana dopo settimana. Nel complesso si tratta soprattutto di uno spettacolo, anche se la finalità fondamentale è quella di abituare i bambini ad esprimere se stessi e parlare, tra loro e con i grandi, del proprio domani. 
Il programma», dice Mara Bruno, intende soprattutto aprire e rafforzare il dialogo tra genitori e figli. Se è vero che l'orientamento professionale non entra nei programmi della scuola elementare, è anche vero che non è mai troppo presto parlarne coi bambini, non per scegliere, ma per conoscersi e misurarsi insieme sulla realtà. 
Del resto la scuola elementare è oggi certamente più aperta di ieri alla realtà locale; la scoperta del mondo del lavoro (del "cosa farò domani " come del fa mio padre, mia madre, i miei fratelli ") cosa può ancorare i bambini ad una realtà che oggi, attraverso giornali e Tv, li bersaglia in modo sproporzionato solo con le immagini di violenza.

Teresa Buongiorno in un articolo del radiocorriere tv









Queste le località che hanno partecipato a "C'era una volta domani": Ovada (Alessandria) e Torino per il Piemonte, Genova e Col di Rodi (Imperia) per la Liguria, Brescia ed Esine (Brescia) per la Lombardia. Venezia e Marghera (Venezia) per il Veneto, Parma e Felino (Parma), Rimini e Castrocaro (Forlì) per l'Emilia-Romagna, San Giovanni Valdarno (Arezzo) e Forte dei Marmi (Lucca) per la Toscana, Roma e Frosinone per il Lazio, Forio D'Ischia e Avellino per la Campania, Crotone e Grimotati (Catanzaro) per la Calabria.
La seconda serie comprendeva: Trento e Bolzano (Trentino-Alto Adige), Dolegne del Collo (Gorizia e Osoppo (Udine) per il Friuli-Venezia Giulia, Perugia e Cascia per l'Umbria, Porto Recanati e Acervia per le Marche, San Giovanni Valsangro e Francavilla a Mare per l'Abruzzo, Campobasso e Termoli per il Molise, Potenza e Matera per la Basilicata, Lecce e Taranto per la Puglia, Oristano e Nuoro per la Sardegna, Palermo e Sferracavallo per la Sicilia e, infine, Aosta per la Val d'Aosta.

I mestieri preferiti


I mestieri e le professioni preferiti dai bambini si sono rivelati essere: il pompiere, il medico, il pilota (d'aereo o di formula uno), l'astronauta (più spesso lo scienziato astronautico), ma anche il prete, soprattutto missionario.
Un bambino ha scritto : "Ora faccio il chirichetto, poi da grande mi converto al cattolicesimo e faccio il prete".
Ambito anche il mestiere di "bucare i biglietti", cioè fare il controllore. Molti pensano di fare il poliziotto o il sindaco (cos' finalmente metto le cose a posto). Parecchi il falegnameanche se la famiglia non ha tradizioni artigiane.
Pochissimi il marinaio, due o tre soltanto il barbiere.
Dalla parte delle bambine molte maestre d'asilo, medici (soprattutto pediatri, per piccolissimi), parrucchiere, sarte, hostess.
Comunque il mestiere preferito, con buon distacco dagli altri, è assolutamente insolito: la paracadutista.

C’era una volta… domani – Clic clic la fotografia (1978) Maria Giovanna Elmi.

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