Le-avventure-del-capretto-babbeo

Un capretto curioso ed anche un po babbeo 


Quando alcuni anni fa, una ragazza della nostra età mi domandò se ricordassi qualcosa riguardo una capretta scemotta... babbea.. non le seppi rispondere. Alla mente non mi veniva niente... forse... se avessi visto qualche immagine... forse... ma allora in rete non c'era nessun rifeimento. Finalmente oggi anche questo tassello del mosaico è stato rimesso a posto.
Signori e signori ecco a voi: 

LE AVVENTURE DEL CAPRETTO BABBEO (o anche curioso). 

Innanzitutto ho trovato testi in cui questo cartone animato viene chiamato curioso ed altri viene chiamato babbeo. In una traduzione del titolo di un libro (di cui parleremo sotto) leggiamo invece: le avventure di un capretto scemotto. Noi, lo chiameremo babbeo.



La serie a cartoni animati è stata prodotta dal 1969 al 1971 (ma da noi è arrivata intorno al 1974) dallo Studio Miniatur Filmowych. La serie è disponibile dal 2002 su 3 DVD in lingua originale ma va considerato che però i dialoghi sono molto limitati. 
Il doppiatore italiano della serie era il bravissimo Armando Brandini voce inconfondibile di RIGEL in Atlas Ufo Robot


Il capretto babbeo (Koziołek Matołek o Matołek the Billy-Goat) è un personaggio immaginario creato da  Kornel Makuszyński (storia) e Marian Walentynowicz (grafico ed illustratore) nel 1933 ed è stato uno dei primi e più famosi fumetti polacchi.  È diventato così popolare da essere considerato un cult,  fino ad oggi, e diventando una parte importante del canone della letteratura per bambini polacca. 

Il fumetto, sebbene sia meglio descriverlo come libro illustrato,  è ambientato nella città di Pacanòv, una vera città della Polonia.


l fumetto ha un formato specifico: ogni pagina è divisa in normali cornici rettangolari con ogni illustrazione accompagnata da una quartina ritmica  di 8 sillabiche 

Le illustrazioni più popolari arrivano dalla terza edizione, le prime due hanno un diverso stile artistico.

 

Una volta, mentre Makuszyński e Walentynowicz erano seduti in un caffè a Cracovia, hanno notato un uomo dall'aspetto triste che sorseggiava un drink a un tavolo vicino.
Gli chiesero perché fosse così triste, ed egli disse loro che veniva dalla piccola città di Pacanów e si stava chiedendo come aiutare la città a prosperare.
Makuszyński e Walentynowicz decisero allora di aiutarlo, rendendo popolare la piccola città nei loro libri.
 

Il capretto babbeo divenne la mascotte della città ed un vero fenomeno mediatico meritando statue, insegne e artisti come Piotr Pędziszewski che si travestono da capretto per fotografasi  così in giro o Paweł Althamer (ultima foto) che se fa scultura 

 

E non vorrei dimenticare i giocattoli, le magliette... i peluches  ecc che dimstrano l'attualità e l'estensione della popolarità di questo personaggio. Nel 2006 c'era perfino un progetto di far tornare il capretto sugli schermi.


La storia

Le storie ruotano intorno alla ricerca che Matołek, una capra antropomorfa, intraprende: trovare Pacanów  (in italia: DEMENTINA), una città dove si dice che fabbrichino scarpe per le capre al posto degli zoccoli .

Le avventure di Matołek sono divertenti anche se talvolta surreali.

il protagonista è ingenuo, goffo, ridicolo e non molto brillante - per molti aspetti èsimile a un altro famoso personaggio della storia per bambini, Winnie the Pooh.

La ricerca di Matołek della città di  Pacanów lo porta in molti angoli della Terra, dall'Africa fino al selvaggio West.

Le storie hanno sottintendimenti patriottici visibili, dai colori di Matołek (pelliccia bianca e pantaloncini rossi, che evoca la bandiera della Polonia) ai suoi sentimenti nostalgici per la Polonia, che appaiono quando si ritrova in luoghi lontani.

Ed ecco alcuni video:




Il telefilm francese Due anni di vacanze

Deux ans de vacances - serie televisiva franco-tedesca-rumena del 1974 diretta da Gilles Grangier. 



Giulio Verne  ( 1828-1905 )è sempre stato un autore amato dalla televisione e dagli spettatori di ogni età.

I suoi  affascinanti romanzi d'avventure spesso  hanno anticipato importanti scoperte ed invenzioni del nostro secolo. 



Dodici puntate , che a partire da oggi andranno in onda ogni giorno esclusa la domenica, compongono il telefilm Due anni di vacanze, tratto dal romanzo omonimo, prodotto dalla Radiotelevisione Francese in collaborazione con la Technisonor per la regia di Gilles Grancier .

Il romanzo pubblicato in Italia da Mursia nella traduzione di Giuseppe Mina apparve nel 1888 e fa parte dell'imponente collana Viaggi straordinari che costituisce il filone più avventuroso della narrativa di Verne, rivelando la sua predilezione per il" genere Robinson". 

"Molti Robinson hanno già risvegliato la curiosità dei nostri giovani lettori" , dice Verne nella prefazione a Due anni di vacanze. "Daniel Defoe, nel suo immortale Robinson Crusoe, ha messo in scena l'uomo solo; Wyss, nel Robinson svizzero, la famiglia. Cooper, ne II cratere, la società con i suoi molteplici elementi. Nel'Isola misteriosa io ho descritto dei dotti alle prese con le necessità di questa situazione. Sono stati anche scritti il Robinson di dodici anni, il Robinson dei ghiacci, il Robinson delle fanciulle, ecc. 

 

Ma, nonostante lo sterminato numero di romanzi che compongono il ciclo dei Robinson, m'è parso che, per completarlo, rimanesse da descrivere una schiera di ragazzini dagli otto ai tredici anni, abbandonati su un'isola, costretti a lottare per l'esistenza. 


 

Del resto, in Un capitano di quindici anni mi ero proposto di dimostrare che cosa possano fare il coraggio e l'intelligenza di un ragazzo alle prese coi pericoli e le difficoltà di responsabilità superiore alla sua età. Ora ho pensato che l'insegnamento contenuto in quel libro, se poteva riuscire utile a tutti, doveva essere completato. Con questo duplice scopo ho scritto questo nuovo libro". 

Dunque : le avventure di un gruppo di ragazzi naufraghi in una terra sconosciuta e non raggiunta dalle navi di linea. 

Siamo ad Auckland , Nuova Zelanda , nel 1882. Lord Buchanan, ricco scozzese, è giunto dal l'Inghilterra a bordo della sua goletta Sloughi per visitare una sorella ed il nipote Doniphan. Lord Buchanan intende fermarsi ad Auckland otto settimane, la qualcosa suggerisce al giovane Doniphan una simpatica proposta: una crociera di otto settimane con alcuni suoi compagni del Collegio Chairman.


L'imbarcazione c'è, l'equipaggio anche, perché non approfittarne? Inoltre la Sloughi ha per comandante un intrepido. espertissimo « lupo di mare », il capitano Hull. Allora che cosa ne pensa il signor zio ? Batti e ribatti, alla fine il bravo Doniphan la spunta anche sulla mamma, la quale non sa rassegnarsi all'idea di mandare il suo "piccolo", solo in un lungo viaggio pieno di incognite.
Doniphan e il capitano Hull ridono: macché incognite, macché pericoli. Saranno due mesi di allegria, di vi ta sana  di esperienze interessanti.
Sarà una vacanza entusiasmante, indimenticabile. Così, eccoli a bordo, sono otto ragazzi: Doniphan e i suoi compagni Gordon, Brian, Baxter, Garnett, Vilcox, Iverson, Service e ... il suo cane Full. 


Come spesso accade nella trasposizione di un'opera dal libro allo schermo, anche nel caso di Due anni di vacanze gli avvenimenti vengono narrati in ordine diverso da quello dato dall'autore, il quale inizia il romanzo presentando subito la goletta Sloughi in balia della tempesta per arrivare, in un secondo tempo, alla presentazione dei giovani protagonisti. Noi invece vedremo la goletta uscire dal porto di Aukland tra l'entusiasmo generale.
Sapremo che i primi giorni di navigazione trascorrono velocemente e piacevolmente. I ragazzi familiarizzano con il personale di bordo, scherzano con il mozzo Dick , ascoltano con sorridente ironia le teorie « filosofiche che il cuoco snocciola ad ogni occasione, si divertono ai giochi del marinaio O'Brian, e cosi via. 

Ecco quindi l'elemento sorpresa di un messaggio contenuto in una bottiglia che i ragazzi riescono a pescare. Due uomini invocano soccorso e danno la indicazione di un isolotto sperduto. Il capitano Hull crede ad uno scherzo e taglia corto dicendo che l'isolotto indicato nel messaggio non esiste. Ma i ragazzi non sono del medesimo avviso, il messaggio li ha profondamente impressionati, quei due uomini sono davvero in pericolo. Moriranno di fame, di sete, di solitudine. Bisogna trovare quell'isolotto. 

articolo scritto da Carlo Bressan per il Radiocorriere TV

Questo racconto ha influenzato altri libri e sceneggiati tra cui:

I ragazzi del capitano Nemo (Ukradená vzducholod) - film cecoslovacco del 1967 diretto da Karel Zeman. 

Due anni di vacanza - film di animazione giapponese 1982 prodotta dalla Toei Animation e diretto da Masayuki Akehi. 

I segreti dell'isola misteriosa (恐竜冒険記ジュラトリッパー, Kyōryū bōkenki jura tripper) - serie televisiva animata giapponese del 1995 diretta da Kunihiko Yuyama e Yasushi Hirano. 

Mujin wakusei Survive (無人惑星サヴァイヴ) - serie televisiva animata giapponese del 2004 diretta da Yuichiro Yano e prodotta dalla Madhouse. 

Deux ans de vacances, fumetto francese in tre volumi di Frédéric Brrémaud, Philippe Chanoinat e Hamo, pubblicato da Editions Glénat nel 2018-2019 e in Italia da ReNoir Comics nel 2021. 

ed Influenza (insieme al Robinson Crusoe di Daniel Defoe) William Golding per scrivere Il signore delle mosche.


Vi invito ad approfondire su questo blog francese

Saturnino Farandola con Mariano Rigillo

Mariano Rigillo. 

Mariano Rigillo nasce a Napoli nel 1939. Si diploma all’Accademia d’arte drammatica di Roma e lavora con diverse compagnie teatrali molto note del periodo. Si dedica per un certo periodo alla televisione, per la quale interpreta parecchi sceneggiati TV tra cui DOV'È ANNA, I racconti del Faro, Il cappello del prete.
Passa al cinema (Box Office 3D di Ezio Greggio, To Rome with love di Woody Allen, Il caso Tortora , Centovetrine) e poi ritorna a teatro interpretando Ibsen, Goldoni, Brecht, Pirandello, Petito (vi segnalo questo post su un altro mio blog dedicato a Pulcinella dove si parla di lui).
Adesso è subentrato allo scomparso Luca de Filippo come Direttore della Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Napoli - Teatro Nazionale. 

ma... nello specifico… perchè ci occupiamo di lui in questa sede? perchè Mariano Rigillo è stato l'interprete e protagonista di 

SATURNINO FARANDOLA. 

Nel 1879 , lo scrittore francese Albert Robida (1948 - 1926) scrisse il romanzo fantascientifico-avventuroso Viaggi straordinarissimi di Saturnino Farandola (Voyages très extraordinaires de Saturnin Farandoul) forse ispirandosi ad altri lavori del coevo Jules Verne, (1828-1905) che proprio qualche anno prima aveva scritto ben 62 romanzi e 18 novelle intitolate Viaggi Straordinarissimi, Cinque settimane in pallone ispirato alle imprese pionieristiche dell'amico fotografo Nadar e il più celebre Il giro del mondo in ottanta giorni nel 1873. 

Forse Robida fu ispirato veramente da Verne ma, non lo dimentichiamo: l'arte è un continuo influenzarsi a vicenda. Saturnino, bambino allevato dalle scimmie, probabilmente influenzerà 14 anni dopo il Premio Nobel per la Letteratura Rudyard Kipling, che racconterà la storia di Mogwli e del libro della giunga e, forse… 33 dopo l'altra mitica figura positiva per ragazzi creata da Edgar Rice Burroughs, Tarzan, il signore della giungla

Dal romanzo di Robida fu tratto un film muto del 1913, Le avventure straordinarissime di Saturnino Farandola, talvolta citato come una delle prime espressioni della fantascienza cinematografica europea. Il film,   diretto e interpretato da Marcel Fabre (qui, dove l'attore ex  acrobata e clown da circo, in un raro spezzone, interpreta il protagonista della serie Robinet)  è diviso in quattro episodi: L'isola delle scimmie, Alla ricerca dell'elefante bianco, La regina dei Makalolos e Farandola contro Fileas-Fogg. 


Il film, fu prodotto dalla Società Anonima Ambrosio di Torino,  è allegro e spensierato.
Salta dalla fantasia di una avventura marittima, alla fantascienza e  alla commedia nel giro di pochi minuti.
La caratteristica di questo film è quello di intrattenere evitando che il suo pubblico si annoia anche solo per un minuto. Alla pellicola va riconosciuto il merito di aver fatte proprie la lezione e le atmosfere fantastiche delle opere di Méliès  riconosciuto come il padre degli effetti speciali al cinema... 


ma, quello di cui ci compete parlare in questa sede, è lo sceneggiato anni '70   (girato negli studi RAI di Napoli) Saturnino Farandola con, appunto Mariano Rigillo che fu trasmesso su rete due a partire da giovedì 07/04/1977 fino al 04/01/1978 , all’interno della Tv 2 Ragazzi. Anzi, più precisamente all'interno del contenitore "IL DIRIGIBILE" condotto da Mal e Maria Giovanna Elmi.

La sigla iniziale 

Nel 1977 avevo 10 anni e Saturnino Farandola, confesso, non l'ho visto (ma poi mi sono rimesso in carreggiata).
Cosa vedevo? Forse... Nata libera? o Lone Ranger su Rete 1?
Forse mi preparavo all'esame di quinta elementare o a fare la prima comunione? Boh! La sigla però… quella la ricordo… 



Questa sigla è stata disegnata ed animata dall'illustratore Stelio Passacantando; Passacantando è stato un grafico, illustratore, regista e animatore romano. Realizza numerosi cartoni per carosello, il lungometraggio Il giornalino di Giamburrasca (non quello con Rita Pavone)  e partecipa alla realizzazione del film dei Beatles Yellow submarine,
Sue sono molti stacchetti e sigle per la sigle per la RAI tra cui Poker d'Hitchcok e la sigla di TV2 ragazzi che introduce lo sceneggiato Saturnino Farandola.



Il napoletano Mariano Rigillo, qui con una "r" moscia alla francese posticcia caratterizza in modo simpatico e gradevole il marinaio Saturnino. Canta, e con lui lo fanno anche gli altri protagonisti dello sceneggiato diretto da Raffaele Meloni: Franco Angrisano (l'imbonitore), Emilio Marchesini (Mandibola), Daria Nicolodi, Armando Bandini (si... proprio colui che diede la voce a Righel di Goldrake) ecc... La scenografia è molto stilizzata, al punto che vengono spesso usate sagome per rappresentare alberi, barche, cammelli e anche figure umane.


Armando Bandini


Lo sceneggiato:

Location: interno di un salottino forse di qualche casa di un nobile di inizio novecento. Panoramica: Un fotografo con tanto di baffo a manubrio e paglietta in testa, scatta una foto ad un uomo che infila la testa in un foro ricavato su un quadro su cui è dipinto la sagoma di un ufficiale, con la sua fotocamera a soffietto montata su treppiedi. Le signore, composte sotto i loro cappelli voluminosi, ridono. 

Una donna anziana si lascia oscillare sulla sedia a dondolo da un marito poco felice di accontentarla. Le altre signore accompagnate dai loro mariti e dai loro ombrellini si apprestano a prendere posto sulle sedie davanti al piccolo palchetto… qualcuna (Daria Nicolodi) si ferma davanti alla gabbia della bertuccia giocando un po con lei. 

Il fine presentatore attira l'attenzione dei presenti con queste parole: "Oggi spettacolo d'eccezione. La meravigliosa macchina dei fratelli Lumière presenta: Le incredibili avventure e i viaggi straordinarissimi di Saturnino Farandola nelle cinque o sei parti del mondo, e in tutti i paesi visitati e non visitati da Giulio Verne." A questo punto gli spettatori, nell'attesa che si spengano le luci e si accenda il cinematografo, parlottano tra di loro della storia che si apprestano a vedere:

Puntata 1 " - Ma chi sarà questo… Saturnino Farandola? Lei ne sà niente? - Ah… io no! E lei, Consigliere, ne ha mai sentio parlare? - Di chi? - Ma di Saturnino Farandola. - Ahhh… Saturnino Farandola. Ma si certo. Quando prestavo servizio alla nostra ambasciata presso il celeste impero… ricordo… che a Canton… no, non era Canton. A Shangai! No, non era Shangai…. Non era lui."

E ogni puntata, prima della sigla, questo discorso diventava occasione per fare un riassunto della puntata a noi, che eravamo i veri spettatori.

Saturnino Farandola. decimo parallelo nord e centocinquantesimo di longitudine occidentale.

Puntata 2 " - Cosa c'è in programma stasera? - Come, non lo sà? Ma Saturnino Farandola, re delle scimmie e terrore dei pirati. - Ma che storia è questa? Che storia disgustosa. Una scimmia anche lui allora. - Oh no, signora. Veda, mi permetta, Saturnino è un uomo. Anzi un francese. Ma fin dalla più tenera età, unico superstite di un naufragio, fu allevato e adottato da una famiglia di scimmie. - Bell'educazione, figuriamoci! Le scimmie gli avranno giusto potuto insegnare a saltare di ramo in ramo. - Magari, cara signora. Ma il fatto è, veda, che le scimmie non riuscirono ad insegnargli le proprie abilità nemmeno in questo campo… per via di un difetto congenito alla razza umana. - Ah… non le permetto di insinuare. Ma è inaudito. Se lei è Darwinista lo dica subito e, comunque, neanche il signor Darwin si sarebbe permesso di insinuare cose simili sull'uomo. - Ma la coda, naturalmente. L'uomo non ha… la coda. È fu proprio per la mancanza di coda che Saturnino, sentendosi menomato, abbandonò l'isola delle scimmie e la sua famiglia adottiva. - Tutto qui? avevo sentito parlare di pirati. - Ah, certo. Ci sono anche i pirati. La nave francese che raccolse Saturnino cadde in mano del pirata Bora Bora. Durante l'arrembaggio, il vecchio comandante della corvetta che aveva adottato Saturnino, fu ucciso dai pirati e Saturnino con tutto l'equipaggio, e qui stà il punto, fu fatto prigioniero."

Puntata 3

"È una storia deliziosa. Con la piratessa che tradisce la confraternita per amore di Saturnino: romantico. Mi ha fatto piangere… e come muore poi per salvarlo da Bora Bora. -Uh, beh certo, abbastanza incredibile: una donna pirata! E quando si è visto mai? È poco… credibile. Poco "gentile" verso il "gentil sesso". Ah ah perdonatemi il bisticcio di parole. - Deve essere una licenza poetica, una illuminazione del signor Lumiere. Non mi risulta che il signor Robida possa aver pensato in questi termini a una signora. - E perché no? forse che una donna deve essere considerata inferiore a un uomo… solo perché donna? - Mio Dio… che bella compagnia! Da quando quelle quattro inglesi si sono messe a strillare di diritto al voto per le donne… anche da noi non si respira più! Suffraggette dappertutto. - Suvvia basta… una cosa non ho capito bene la volta scorsa: chi era quel signore sulla nave sottomarina? - Vuol dire sul sommergibile? credo che si tratti del capitano Nemo un eroe del famoso romanzo del signor Giulio Verne 20.000 leghe sotto i mari. ricorda? D'altra parte la storia si svolge sull'isola misteriosa, che la base del Nautilus, il sommergibile appunto del capitano Nemo… quindi salvatore di Saturnino non può essere che lui. - Emozionante… è quei personaggi strani che spariscono dentro il mare… che uccidono i pirati? - Sono palombari, mia cara, palombari. Uomini come noi, che grazie a degli abiti super resistenti ed impermeabili possono vivere sott'acqua e passeggiare tra i pesci, come nel tinello di casa. - Comunque, questo Saturnino, allevato dalle scimmie… rimane un gentiluomo misterioso. Affascinante."

Puntata 4 " - Povera Misora… povero Saturnino. Forse che non è romantico questo amore straordinario in fondo al mare? Romeo palombaro e Giulietta sottomarina suona bene vero? - Peccato però che tutto debba finire con quella terribile balena. - Ecco, appunto, la balena. È assurdo, inammissibile! Sò per certo che le balene rifiutano qualsiasi contatto gastronomico con pesci… più grandi di un'aringa. - È la storia di Giona allora? - E chi è Giona? - Insomma questo giovanotto allevato dalle scimmie, si rivela a un vero e propriotombeur de femmes nel senso più stretto della parola. Non ne resta una viva: prima è morta la piratessa per amor suo. Poi… questa principessa malese, solo per aver accettato un appuntamento in fondo al mare, viene mangiata da una balena. Ma chi sarà mai questo giovanotto? - Chi? Lui? Saturnino Farandola! Ah…"

Puntata 5 "- Insomma… È proprio morta la propria povera Mesora? - Irrimediabilmente perduta. Non dice così anche Saturnino a conclusione dell'avventura? - Bello!. Proprio istruttivo!. La storia di una lunga agonia con canzonette. Altro che Romeo palombaro e Giulietta sottomarina. Qui, al solito, sono le donne a fare le spese di tutto. Siamo sempre noi a dover morire. e i signori uomini… con la lacrima all' occhio e il lutto all'occhiello ci annunciano commossi che è una storia è finita è un'altra può cominciare. - Io non sarei così drastico, cara signora vede… a me sembra che le donne, senza l'amore… le maggiori conquiste dell'umanità non avrebbero un motore. Ecco, il progresso, come un albero senza radici… - Ma quando mai? Quando fa comodo a voi! Le donne e l'amore diventano addirittura i motori del progresso. Purché se ne stiano ferme a casa però. E queste conquiste dell'umanità dei signori uomini poi… ecco: giusto la dinamite. Quella che il professor Krocknuff, innamorato e disperato, usa per distruggere se stesso e naturalmente anche la povera donna indifesa come un pesciolino rosso. - Beh ma… c'è anche la donna pirata, che diavolo! e quella non scherzava proprio! - Anche lei strumenta del progresso, prove linea poverina. Ci voleva qualcuno che salvasse l'eroe della vicenda dal colpo di pistola del pirata Bora Bora. Ed ecco, bell'e pronta, una donna innamorata che gli fa scudo col proprio corpo. - Ma sì, d'accordo, muoiono le due signore che prendono parte alla storia, ma in compenso ci vengono mostrati e in modo istruttivo direi, i sistemi pedagogici della tribù di scimmie che allevato Saturnino. E poi c'è il mondo dei pirati di Bora Bora, con i loro usi i loro costumi, non solo… c'è una descrizione accurata della vita del mondo sottomarino e della vita curiosa del professor Krocknuff nell'acquario. -Una cosa, sapete, mi ripeto di continuo: vuoi vedere che questo Saturnino… sia esistito davvero? Ah…"

Puntata 6 "- Devo dire che la storia che abbiamo veduto la volta scorsa mi ha finalmente divertito davvero. - Anch'io, sapete, sono proprio contenta peccato però che non ci abbiano fatto vedere l'elefantino bianco. Deve essere una bella rarità. - Mi scusi, ma se il nocciolo della vicenda deve essere proprio la spedizione dell'elefantino bianco dal tempo di… dove era poi questo tempio? Beh, insomma come vuole che glielo facciano vedere sì è sparito è sparito? A Bangkok era il tempio, signora. Nel Sion Si lom meridionale… lo so per certo perché un mio amico ha sposato una signorina giapponese. - Quella storia poi delle 800 condanne capitali inflitte dal consenso dei bonzi a Saturnino e Mandibola per essere entrati nell'harem del pascià… Ottocento, pensate una per ogni signora dell'harem. - E il fatto poi, che nessuno potesse entrare a palazzo a prenderli senza subire la stessa pena, ah ah ah… insomma, se non è vera, come si dice, è ben pensata... - Ah ah mi sembra che quel mandarino di polizia.. quel signore Nao Ching debba avere proprio la coscienza sporca… se non è lui che lui che ha fatto sparire l'elefante… ci ha certamente messo lo zampino. - Comunque…. sono impaziente di rivedere Saturnino… che uomo straordinario ah!"



Puntata 7 "- ...ma, questo Saturnino Farandola, a me sembra proprio un disastro. - Badi a come parlo, lei che arriva sempre in ritardo. Ma che cosa ne vuol sapere lei? - Mi scusi, signora, ma devo proprio insistere. Questo signore… che scambia un elefante bianco con uno grigio dipinto con la biacca,… eh… mi dica lei. - Ma era di notte. E poi, sono sicura che lo ritrova, e magari in questa puntata. - Insomma questo signore che decide di andare A cercare l'elefantino bianco e in Asia come fosse un cagnolino sperduto… - E il risultato? si fa condannare ottocento molte al taglio della testa per la profanazione degli ottocento talami del re del Siam… e come se non bastasse… si traveste da fachiro per entrare a Kifir, la città santa dell'India, dove viene condannato un'altra volta. E giustamente, dico io! - Beh, adesso non esageriamo. Però, devi ammettere che tutte e due le volte se l'è cavata magnificamente. - Sì, ma mettendo sempre di mezzo le donne, e questa volta una colonnella, che aveva tutta l'intenzione di fare il suo dovere (anche se perdutamente innamorata di Mandibola) - E quel che è più grave: ricattando e minacciando di morte 40 graziose vedove onde ottenere salva la vita per sé e per il solito Mandibola. Che eroe!? - Per favore, signori, meno violenza mi sento svenire… Saturnino Farandola… Ah!

Puntata 8 "- Insomma si può sapere perché questo elefantino e tanto prezioso? - Beh, mi pare che la signora abbia posto una domanda tutt'altro che stupida. In fondo è propria causa dell'elefante sacro che Saturnino attraversa tutte le peripezie che vediamo. Perché così prezioso l'elefantino bianco?… e vediamo un pò… dunque innanzitutto perché è bianco e quindi è sempre straordinariamente prezioso poi… ehm... - Ah dunque è per questo che i pirati dopo aver rubato al re del Sian possono rivenderlo con tanta facilità ovunque vadano? - Mi dica, caro consigliere, ma come fa questo capitan Farandola a conoscere tante lingue di tanti paesi diversi - Ovvio no? le hai imparate dai marinai della "bella Leocadia" che l'hanno raccolta da bambino dopo la fuga dall'isola fuga dell'isola della Cina. Non ricorda? - È una caratteristica di tutti i marinai questa predisposizione a ad imparare le lingue però Saturnino, conoscendo le lingue delle scimmie che lo hanno allevato fin dalla nascita, possiede la chiave arcaica di tutte le lingue parlate dall'uomo. Insomma è un po' come la conoscenza del greco e del latino per le lingue europee mi capisce? - Comunque… È proprio un gran bell'uomo questo Saturnino Farandola ah.



Puntata 9 è una puntata riassuntiva

Puntata 10 "- Adesso che finalmente è terminata l'estenuante ricerca dell'elefantino bianco… chissà dove mai ci porterà Saturnino Farandola. - Io non sarei tanto ironica, cara signora. A me questa storia di Saturnino Farandola, che dopo infinite peripezie, riesce a riportare al suo proprietario l'elefante bianco e a guadagnarsi i sudatissimi 60 milioni di Ticò non è dispiaciuta affatto. - Anche a me è piaciuta… e poi, c'era lui: Saturnino Farandola. Ah!"

Puntata 11 "- Ricapitolando: Saturnino va in Africa. Come se niente fosse sconfigge un'intera tribù di antropofagi. Incontra due regine una bianca e una nera. Riesce ad evitare un altro episodio di cannibalismo convincendo le due regine a fuggire con lui su un ippopotamo e finisce per lasciarne una, la bianca, agli scimmioni. Ma… Ditemi voi se questo è una storia che si regge in piedi. - E non è morale per di più: gli scimmioni… tutti nudi. - Ah… come fate voi a presto voi, cara signora, a giudicare. Ricordatevi comunque che qui non siamo in teatro, là si inventa ma qui si riproduce la realtà. - Oh che invenzione questa macchina del signor Lumière. Non si potranno più dire bugie. Sì ma… Saturnino Farandola ah....

Puntata 12 "- Allora è proprio finita la storia di Saturnino? - perché mai mia cara? il cartello del programma, fuori, dice sempre "le avventure di Saturnino" - Ma Saturnino è come morto no? era stato sepolto tra le mummie delle grotto di Sa-mum, in Egitto… - Ah..ma questo non vuol dire che sia finita la storia. Probabilmente accadrà qualcosa, vedrete. - Altrimenti perché saremo qui non le pare? Oh che strani tipi mi tocca di incontrare: vanno al cinematografo e non sanno che qui può capitare di tutto. - In questa storia non è mai resuscitato un morto! - Ma c'è sempre una prima volta… e poi non era morto, era solo addormentato. Ricorda Mesora? Non sembrava perduta? - Eh. Eera stata ingoiata da una balena! - … e invece poi la balena l'ha risputata viva e vegeta. - Lo stesso Saturnino e il suo nostromo Mandibola, in Asia, arrivano a un passodalle morti più tremende: stritolati, spellati vivi, cotti nel grasso bollente… eppure riescono sempre a sopravivere. - Allorasopravviverà anche questa volta? Ma se si risveglierà dopo molti anni troverà le sue regine ormai nonne e con una schiera di nipotini. E magari sarà vecchio anche lui. - Impossibile non invecchia mai. - Certo! Saturnino Farandola Ah!

Puntata 13 "- Già, caro signore. Ma lei non è Saturnino Farandola. - Perché cosa è successo? fate sentire anche me - Questo signore sostiene che al posto di Saturnino Farandola, pur di non mettersi nei pasticci, avrebbe accettato di sposare miss Flora, sa quella signorina scozzese noiosa e petulante. - Beh… piuttosto di morire così… ma lei ricorda come finito l'ultimo episodio? Saturnino e le due regine stanno per morire schiacciati dentro il minareto che crolla. Non si salveranno questa volta. - Chissà. Io non ne sarei così sicuro. - Proprio la stessa cosa che dicevo io la volta scorsa Saturnino era stato sepolto nelle necropoli egizie in stato di… come si dice? - Insomma se il minareto non gli crolla addosso… io al posto di Farandola, questa volta, mi ravvederei e accetterei di sposare quella Miss Flora (che in fondo non è un partito da buttar via) e metterei su famiglia. - Ecco, caro signore. Ma lei non è al posto di Saturnino Farandola. - Sì perché Saturnino Farandola… ah!

Ultima puntata (SPOILER)

Nella puntata finale, l'intervento provvidenziale di un uragano molto violento spara il minareto, in cui erano bloccati Saturnino e le due principesse, nello spazio. Saturnino arriva sulla luna ma anche le sue peripezie non cessano. Qui i tre incontreranno un popolo volante, forse discendenti di farfalle spaziali a giudicare dal loro enorme naso a spirale, che cattureranno le due donne. Saturnino non riuscirà a salvarle perchè un provvidenziale tornato risparerà il minareto, con lui dentro, nuovamente sulla terra. Ma alle donne non andrà male, infatti sposeranno due indigeni lunari e saranno trattate, da quei nasuti e variopinti farfalloni, quali le regine che erano. A saturnino non resterà, alla fine che allontanarsi dalla nostra civiltà e ritornare alle sue amate scimmie.




Le puntate terminavano sempre con un invasione nella sala di proiezione di grossi scimmioni che, al suono di "Gru gra grongro grugrù gragrà" ballano e si dimenano spaventando i presenti e facendoli scappare.



Seme d'ortica



Il regista francese del telefilm Seme d'ortica è un nome abbastanza noto nel mondo del cinema e ha al suo attivo molti film, alcuni dei quali secondo la critica ufficiale davvero notevoli. 





La vicenda è tratta dal libro  Graine d'ortie (Seme d'ortica, appunto) di Paul Wagner, è  composta da 26 puntate  e segue fedelmente il libro fatta eccezione per gli ultimi 6 episodi che prendono posto in Algeria e nel deserto.

 


Siamo in Vandea, dipartimento della Francia centrale, sulla costa atlantica, all'inizio della seconda guerra mondiale. Il seme d'ortica » è Paul (il piccolo attore Yves Coudray), un orfano di circa sette anni affidato ad un ente della pubblica assistenza.

Nel primo episodio, il piccolo Paul Guillet, sette anni, abbandonato prestissimo dalla madre, viene accolto da una donna coraggiosa, lavandaia di mestiere, nelle paludi di Poitevin.
Sfortunatamente però, la donna,  sta già lottando per crescere suo figlio, Jean e, allo stremo delle sue risorse, indebitata con i negozianti,  prende la decisione di riportare il piccolo Paul all' assistenza Pubblica, con grande disperazione di Jean... 






Paul viene quindi assegnato ai signori Maillard, i quali hanno già adottato un altro ragazzo, un inglesino di nome Guy, sempre compito e cerimonioso, con l'aria del primo della classe e Madame Maillard non fa che lodarlo e accarezzarlo. Ma a Paul, questa nuova casa,  in cui è stato accolto quasi con indifferenza, non piace e non gli piace Guy, che sente poco sincero. Non gli piacciono nemmeno  i coniugi Maillard, brontoloni e ruvidi. Per fortuna c'è Bruno, il giardiniere, un giovanotto italiano allegro e simpatico, del quale Paul è diventato immediatamente amico. 





Intanto, è il 10 giugno del 1940, l'Italia ha dichiarato guerra alla Francia. Il signor Maillard, livido dall'odio e dal rancore, ordina a Bruno di lasciare immediatamente la sua casa. Bruno è li da vari anni, ha molti amici in paese, perché adesso viene trattato con tanta crudezza? Se ne andrà, certo, tornerà in Italia.

Lo addolora il fatto di dover lasciare Paul in quella casa e sa bene come stanno le cose: i Maillard lo hanno preso non per offrirgli affetto e protezione, bensì per incassare la retta dell'assistenza e раgare gli studi a Guy.







Paul, disperato, prega Bruno di portarlo via con lui. Bruno scuote il capo con tristezza: <non posso, Paolino, lo farei volentieri, ma devo tornare al mio paese, in Italia>. Allora Paul fa un'altra proposta: bruno potrebbe accompagnarlo dal signor Florentin che abita in una casetta presso l'ospizio: < ... vorrei che fosse mio nonno, perché è talmente buono con me. Sono sicuro che se andiamo a trovarlo mi farà stare con lui. Ti prego, Bruno, non lasciarmi in questa casa. Andiamo via questa notte quando tutti dormono. D'accordo?». 

E Bruno, con un'espressione di pietà e di tenerezza, dice a bassa voce: <D'accordo. Non ti lascerò in questa casa >.

Dopo la sua fuga, Paul viene cacciato dai Maillart e torna all'Assistenza per nascondersi nella capanna di padre Florentin. Ma la Gestapo viene in Assistenza per fare il censimento di tutti i bambini piccoli ebrei, zingari o di razza mista. Paul viene quindi nascosto con i Robins e simpatizza con la loro figlia Danièle. Dopo che i tedeschi hanno dato fuoco alla sua capanna, padre Florentin viene a vivere con i Robin. La figlia, Danièle, dei signori  Robin, una famiglia   che affettuosamente da la sua ospitalità al piccolo Paul, ha sempre desiderato avere un fratellino.

Il direttore dell'ospizio acconsente alla richiesta di Robin di adottare Paul. Il ragazzo è fuori di sè dalla gioia, ma non può dimenticare il bravo papà Florentin.















In Algeria il Papà Florentin è stato arrestato dalla Gestapo per aver nascosto dei bambini ebrei.
Il piccolo Paul è disperato. Per fortuna incontra il suo vecchio amico Bruno, il giovanotto italiano che lo ha sempre aiutato e protetto.
Si offre di condurlo nel paesino dove vive la sua mamma; ma quando vi giungono, vengono a sapere che ella si è trasferita in Algeria presso il suo figlio maggiore.
Per pagarsi un passaggio clandestino, Bruno vende una medaglia d'oro, ricordo di famiglia e, col denaro ricavato riescono ad imbarcarsi su una bananiera che fa rotta verso Algeri.

Intanto la casetta di Papà Florentin viene distrutta dai soldati tedeschi insieme alle altre che sorgono vicino alla riva del fiume.

Il vecchio Florentin, di nuovo senza tetto, torna dai Robin dove si rende utile per la mietitura.

Ma egli si preoccupa soprattutto per il piccolo Paul, del quale conosce i pensieri più profondi: sa che il bambino non sarà mai felice se non ritroverà la sua vera mamma.
Con l'aiuto di Bournelle, riesce a scoprire, finalmente, che la mamma di Paul vive in un paesino del Beaujolais e s'impegna a acondurre Paul dalla sua mamma, oltre la linea di demarcazione. Un viaggio lungo e pericoloso...

La canzone dei titoli di coda è interpretata da Sylvie Vartan.