Seme d'ortica



Il regista francese del telefilm Seme d'ortica è un nome abbastanza noto nel mondo del cinema e ha al suo attivo molti film, alcuni dei quali secondo la critica ufficiale davvero notevoli. 





La vicenda è tratta dal libro  Graine d'ortie (Seme d'ortica, appunto) di Paul Wagner, è  composta da 26 puntate  e segue fedelmente il libro fatta eccezione per gli ultimi 6 episodi che prendono posto in Algeria e nel deserto.

 


Siamo in Vandea, dipartimento della Francia centrale, sulla costa atlantica, all'inizio della seconda guerra mondiale. Il seme d'ortica » è Paul (il piccolo attore Yves Coudray), un orfano di circa sette anni affidato ad un ente della pubblica assistenza.

Nel primo episodio, il piccolo Paul Guillet, sette anni, abbandonato prestissimo dalla madre, viene accolto da una donna coraggiosa, lavandaia di mestiere, nelle paludi di Poitevin.
Sfortunatamente però, la donna,  sta già lottando per crescere suo figlio, Jean e, allo stremo delle sue risorse, indebitata con i negozianti,  prende la decisione di riportare il piccolo Paul all' assistenza Pubblica, con grande disperazione di Jean... 






Paul viene quindi assegnato ai signori Maillard, i quali hanno già adottato un altro ragazzo, un inglesino di nome Guy, sempre compito e cerimonioso, con l'aria del primo della classe e Madame Maillard non fa che lodarlo e accarezzarlo. Ma a Paul, questa nuova casa,  in cui è stato accolto quasi con indifferenza, non piace e non gli piace Guy, che sente poco sincero. Non gli piacciono nemmeno  i coniugi Maillard, brontoloni e ruvidi. Per fortuna c'è Bruno, il giardiniere, un giovanotto italiano allegro e simpatico, del quale Paul è diventato immediatamente amico. 





Intanto, è il 10 giugno del 1940, l'Italia ha dichiarato guerra alla Francia. Il signor Maillard, livido dall'odio e dal rancore, ordina a Bruno di lasciare immediatamente la sua casa. Bruno è li da vari anni, ha molti amici in paese, perché adesso viene trattato con tanta crudezza? Se ne andrà, certo, tornerà in Italia.

Lo addolora il fatto di dover lasciare Paul in quella casa e sa bene come stanno le cose: i Maillard lo hanno preso non per offrirgli affetto e protezione, bensì per incassare la retta dell'assistenza e раgare gli studi a Guy.







Paul, disperato, prega Bruno di portarlo via con lui. Bruno scuote il capo con tristezza: <non posso, Paolino, lo farei volentieri, ma devo tornare al mio paese, in Italia>. Allora Paul fa un'altra proposta: bruno potrebbe accompagnarlo dal signor Florentin che abita in una casetta presso l'ospizio: < ... vorrei che fosse mio nonno, perché è talmente buono con me. Sono sicuro che se andiamo a trovarlo mi farà stare con lui. Ti prego, Bruno, non lasciarmi in questa casa. Andiamo via questa notte quando tutti dormono. D'accordo?». 

E Bruno, con un'espressione di pietà e di tenerezza, dice a bassa voce: <D'accordo. Non ti lascerò in questa casa >.

Dopo la sua fuga, Paul viene cacciato dai Maillart e torna all'Assistenza per nascondersi nella capanna di padre Florentin. Ma la Gestapo viene in Assistenza per fare il censimento di tutti i bambini piccoli ebrei, zingari o di razza mista. Paul viene quindi nascosto con i Robins e simpatizza con la loro figlia Danièle. Dopo che i tedeschi hanno dato fuoco alla sua capanna, padre Florentin viene a vivere con i Robin. La figlia, Danièle, dei signori  Robin, una famiglia   che affettuosamente da la sua ospitalità al piccolo Paul, ha sempre desiderato avere un fratellino.

Il direttore dell'ospizio acconsente alla richiesta di Robin di adottare Paul. Il ragazzo è fuori di sè dalla gioia, ma non può dimenticare il bravo papà Florentin.















In Algeria il Papà Florentin è stato arrestato dalla Gestapo per aver nascosto dei bambini ebrei.
Il piccolo Paul è disperato. Per fortuna incontra il suo vecchio amico Bruno, il giovanotto italiano che lo ha sempre aiutato e protetto.
Si offre di condurlo nel paesino dove vive la sua mamma; ma quando vi giungono, vengono a sapere che ella si è trasferita in Algeria presso il suo figlio maggiore.
Per pagarsi un passaggio clandestino, Bruno vende una medaglia d'oro, ricordo di famiglia e, col denaro ricavato riescono ad imbarcarsi su una bananiera che fa rotta verso Algeri.

Intanto la casetta di Papà Florentin viene distrutta dai soldati tedeschi insieme alle altre che sorgono vicino alla riva del fiume.

Il vecchio Florentin, di nuovo senza tetto, torna dai Robin dove si rende utile per la mietitura.

Ma egli si preoccupa soprattutto per il piccolo Paul, del quale conosce i pensieri più profondi: sa che il bambino non sarà mai felice se non ritroverà la sua vera mamma.
Con l'aiuto di Bournelle, riesce a scoprire, finalmente, che la mamma di Paul vive in un paesino del Beaujolais e s'impegna a acondurre Paul dalla sua mamma, oltre la linea di demarcazione. Un viaggio lungo e pericoloso...

La canzone dei titoli di coda è interpretata da Sylvie Vartan.







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