La vita di Leonardo da Vinci (1971 di Renato Castellani)

La vita di Leonardo da Vinci (1971 di Renato Castellani) 



Leonardo è un programma che fa parte della serie “i grandi italiani”. 
La sceneggiatura, che prevede quattro puntate di 1 ora ciascuna, abbraccia la vita di Leonardo dalla nascita alla morte ed è basato sulla biografia di Leonardo di Giorgio Vasari nel suo Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori.

Renato Castellani, il regista, è anche autore insieme a Cesare Brandi del soggetto e della sceneggiatura con l’incredibile “Leonardo” Philippe Leroy, Giampiero Albertini e Giulio Bosetti come narratore. Le riprese di questo che può essere definito un vero e proprio film, iniziarono il 23 marzo a Formello e durarono circa 25 settimane. 

Furono effettuate in varie località d'Italia: Faleria, Ostia Antica, Roma, Città del Castello, Urbino, Gubbio, Treviso, Venezia, Milano, Firenze, Civita Castellana, e in Francia. Fu previsto per questo programma un grosso investimento e furono scritturati oltre cento attori e circa 500 comparse per una coproduzione internazionale: Rai- Ortif- Tve- -Istituto luce. 

Lo sceneggiato è andato in onda in cinque puntate dal 24 ottobre al 21 novembre 1971 sul Programma Nazionale. Fu realizzato a colori, nonostante la Rai all'epoca non avesse ancora adottato tale tecnica. Le trasmissioni a colori in Italia partirono ufficialmente soltanto nel 1977 e per l'occasione lo sceneggiato venne ritrasmesso per permettere al pubblico di vederlo a colori.

Della vita di Leonardo, che è certamente tra le più grandi figure della Civiltà Italiana quella più conosciuta e popolare in tutto il mondo, ci sono pervenute poche e frammentarie notizie. Eppure proprio questa difficoltosa lettura del personaggio è stato lo stimolo a tentare un programma che cercasse di restituirlo anche al vasto pubblico della tv nella più vera dimensione di uomo. 

Ma per Leonardo non sembravano essere validi gli “schermi spettacolari” di “vite sceneggiate” già adoperati con successo in altre biografie televisive da Michelangelo a Cavour, da Caravaggio, Colombo a Dante e a San Francesco: per un personaggio così complesso e sfumato, entrato a forza nella leggenda già pochi anni dopo la sua morte ( il Vasari inventa una morte di Leonardo tra le braccia di re Francesco I che non è mai avvenuta) occorreva una chiave nuova.


Renato Castellani, a cui si era subito pensato quale autore del programma anche in virtù di certe sue doti di accuratezza e di precisione filologica, propose quella di uno spettacolo inchiesta che potesse rispondere alle più inquietanti domande sulla personalità di Leonardo uomo, artista e scienziato. 
"Come in realtà era quest'uomo così socievole in apparenza, ma solo in apparenza- ha scritto Castellani  qual era il suo carattere, come si era formato è come questo carattere ha influito o si riflette nelle sue opere?. È a questo interrogativo che lo spettacolo cerca di rispondere. ed ecco che prese corpo la figura di un conduttore, un uomo dei nostri giorni che potesse commentare, chiarire, discutere, proporre di volta in volta, quando fosse necessario, sui dati certi e su quelle probabili della vita ed tempo di Leonardo, tutti i problemi posti dalla ricostruzione scenica. 

Un conduttore del programma, un po' come il regista della piccola città, che muovendosi, entrando e uscendo dalle scene, lui in abiti moderni tra i personaggi e gli ambienti rinascimentali, approfondisce, proprio nel segno dell'inchiesta, il significato più riposto della personalità dell'artista. 
Tuttavia il programma non si risolve soltanto in una volta di giallo psicologico. Castellani, ricercando pazientemente nelle cronache nei documenti dell'epoca tutti i dati necessari a ricostruire con attendibilità, nella sua esattezza storico sociale, l'ambiente in cui Leonardo aveva agito, ha delineato anche un grande affresco del Rinascimento italiano. 

Così lo spettacolo presenterà un'affollata galleria di uomini illustri, principi o artisti, e avrà per scenario naturale vecchi palazzi, castelli e fortezze, strade piazze rinascimentali. Su queste grandi linee di sviluppo, la scrittura della sceneggiatura, a cui ha dato la sua consulenza il professore Cesare Brandi, ha impegnato il regista per circa due anni. 
(Giovanni Leto)




Leonardo era il figlio illegittimo di un contadino del villaggio di Vinci. 
Fu adottato da un avvocato Piero da Vinci, ma l'infanzia di Leonardo non era felice. La sua carriera artistica iniziò andando  a lavorare come apprendista nella bottega di Verrocchio a Firenze - La Mecca culturale di tutta l'Europa.
Fu qui che si è incontrato con le figure più importanti del periodo, tra cui Ludovico il Moro, Isabella d'Este, Niccolò Machiavelli, Pierre Saderini, Leone X, Raffaello, Perugino, Michelangelo.

Ma, nonostante il riconoscimento diffuso, da Vinci preferì la vita di un eremita. Non esiste nessuna prova della sua amicizia o amore rapporto con qualcun altro. 
Leonardo da Vinci (1452 - 1519), l'incarnazione dell'uomo universale - l'ideale del Rinascimento. Grande artista e scienziato di regalo unico - di essere un pioniere nell'arte e nella scienza. 

La sua "Ultima Cena" e "Mona Lisa" - la perla dell'arte mondiale, che colpisce la loro perfezione, grandezza e la spiritualità. I suoi studi in medicina, matematica, fisica, scienze naturali, ingegneria militare in anticipo sui tempi per diversi secoli. Ha praticamente anticipato la creazione di molte invenzioni tecniche - da sottomarini agli aeroplani. 
E' diventato una leggenda durante la sua vita. Ma l'ammirazione e l'invidia vanno sempre insieme. Leonardo era considerato un genio,  uno stregone, un diavolo, un blasfemo ...


Sui titoli di coda si sente la voce di Ornella Vanoni cantare celebri aforismi di Leonardo, le basi musicali erano state realizzate da Roman Vlad. il pezzo venne registrato con il titolo "la canzone di Leonardo".



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